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10 Febbraio 2018

Seconda parte, varie fasi di puliture, a proposito di Acidi, principi fondamentali

In breve come anticipato nel precedente articolo sull’uso improprio dell’acido cloridrico, ribadisco ancor oggi che questo tipo di acido è particolarmente pericoloso per la corrosione dello strato superficiale del parametro per l’attacco che opera ai danni dei cristalli della calcite della pietra ma anche per la sua azione violenta e non controllabile, per la formazione di macchie e cambiamenti di colore, per la formazione di cloruri che sono causa di ulteriori danni essendo Sali igroscopici (assorbono acqua).

 

 

 

I suoi effetti deleteri si manifestano anche dopo vari anni in quanto è impossibile impedire la sua penetrazione all’interno della pietra. dove reagisce con i vari minerali presenti.

 

 

Aggiungo…..che si noterà un ingiallimento della aree contenenti ferro dovuto alla formazione di cloruri che migrano lentamente verso la superficie lapidea.

Da non sottovalutare un’altra problematica, il pericolo che dopo mesi a volte dopo qualche anno dell’attività di residui di acido non rimosso completamente dal risciacquo.

Va detto che problemi simili si sono avuti e si hanno anche nell’uso dell’acido fluoridrico e i suoi Sali acidi.

 Ma quali sono i requisiti di una buona pulitura ?

 i requisiti di una buona pulitura sono:

deve essere sempre graduabile e controllabile dall’operatore che potrà, in qualsiasi momento lo ritenesse opportuno o necessario, interrompere l’intervento.

selettivo, cioè specifico per la sostanza che deve essere eliminata come per esempio Sali solubili, prodotti organici, croste particolarmente resistenti,

come già descritta, non deve essere corrosiva nei confronti del supporto lapideo.

Mi riferisco naturalmente e in particolare alle puliture per via chimica per le quali non dovranno essere utilizzati prodotti in grado di reagire con la superficie lapidea.

 

 

deve limitare la formazione di soluzioni di continuità nel materiale, il metodo di pulitura prescelto non deve portare alla formazione di fessure o discontinuità che, creando vie preferenziali per la penetrazione dell’acqua, possono compromettere seriamente lo stato di conservazione del materiale.

non deve assolutamente lasciare prodotti dannosi per la futura conservazione del manufatto.

 

 

 

 

 

 

Alla prossima con i Meccanismi di Pulitura

Bibliografia:

G. Spadola – il restauro con prodotti chimici EPC libri 2005

Appunti Personali di Letterio Cannao

N.B: Le presenti note sono tratte dalla mia personale esperienza trentennale nell’ambito del recupero dei materiali lapidei.

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